“Hallado el cadáver de la joven arrojada a un río de Ourense” (“Ritrovato il cadavere di una giovane gettata in un fiume di Ourense”); “Un hombre estrangula a su mujer en Huelva” (“Un uomo strangola sua moglie a Huelva”); “Un hombre mata a su esposa a puñaladas en Vallecas” (“Un uomo uccide sua moglie a pugnalate a Vallecas”); “Desciende la edad de agresores y victimas” (“Diminuisce l’età degli aggressori e vittime”.
Sono questi pochi esempi di un elenco, purtroppo molto più lungo, di testate giornalistiche e titoli di telegiornali a cui sono abituati gli spagnoli ed i residenti in Spagna.
Molto spesso mi sono ritrovata con altri italiani residenti in Spagna a riflettere sul triste fenomeno della violenza domestica sulle donne in questo paese. Queste riflessioni nascono dal fatto che un italiano che vive in Spagna ha davvero la netta sensazione che qui, i casi di violenza domestica sulle donne, siano molti più frequenti che in Italia. Non so se sia realmente così… Può essere che in Italia le donne vittime di una violenza sporgano meno denuncie rispetto a quelle residenti in Spagna; può essere che i mezzi di comunicazione italiani diffondano meno notizie di questo tipo rispetto a quelli spagnoli; può essere che le campagne pubblicitarie contro la violenza sulle donne siano più diffuse qui che in Italia, e per questo la gente percepisce ciò come un fenomeno molto diffuso. Sinceramente non lo so.
È comunque certo che la morte di donne vittime della violenza domestica continua ad essere, nonostante una sempre maggior coscienza rispetto a precedenti epoche, uno dei problemi più gravi della società spagnola. Purtroppo le statistiche non segnalano nessun miglioramento, anzi, ogni anno muoiono sempre più donne e di età sempre più giovane per mano del loro compagno o ex compagno. Anno 1999, 54 vittime; anno 2008, 75 vittime! (Potete consultare le statiche divise per anno, tipo di violenza, provincia, nazionalità, ecc…-, sulla web del “Instituto de la mujer”: http://www.migualdad.es/mujer/mujeres/cifras/violencia/muertes_tablas.htm).
Come si ribadisce e sottolinea spesso nei mezzi di comunicazione, una percentuale piuttosto alta delle donne uccise -non arriva comunque al 50%-, sono straniere, come se questa sindrome non riguardasse gli spagnoli, ma gente diversa, “altra”, gente priva di educazione, per non dire incivile. Ma siamo davvero sicuri che nella società spagnola e in quella italiana non esistano pregiudizi diffusi contro la donna come invece crediamo che sì esistano in certi paesi latinoamericani o dell’Europa dell’Est?
La violenza di genere non è un problema che colpisce solo l’ambito privato. Al contrario, si manifesta come il peggior simbolo della disparità esistente nella nostra società. Si tratta di una violenza sulle donne per il fatto stesso di esserlo. La violenza di genere è la manifestazione delle relazioni di potere storicamente disuguali tra uomini e donne. Questa frase di Pitagora ci dà delle piste… “C’è un principio buono che ha creato l’ordine, la luce e l’uomo, e un principio cattivo che la creato il caos, le tenebre e la donna”.
In una società dualista come la nostra, una società che pensa in modo binario (paradiso/inferno, sole/pioggia, bianco/nero, ecc…) la donna è sempre stata associata alla parte considerata negativa dei due termini. Tra le conseguenze di queste banali, sempliciste e assurde associazioni, i titoli riportati al principio.
“La donna? è semplicissimo – dice chi ama le formule semplici: è una matrice, un’ovaia; è una femmina: ciò basta a definirla. In bocca all’uomo, la parola “femmina” suona come un insulto; eppure l’uomo non si vergogna della propria animalità, anzi è orgoglioso se si dice di lui: “È un maschio!”.
(Simone de Beauvior, Il secondo sesso, 1949)
Auguri a tutte le donne e felice costruzione di nuovi modelli femminili e maschili a tutte e tutti!
Purtroppo in questo periodo anche qui in Italia i casi di violenza, soprattutto sessuale, nei confronti delle donne sono all’ordine del giorno, e si parla di inasprire le pene e rendere gratuita l’assistenza legale alle donne che subiscono violenza… Il problema è che come al solito in Italia si aspetta che un problema peggiori al punto che non può + essere ignorato, come sta accadendo ora con quella che chiamano “emergenza stupri”… Speriamo bene. Cmq auguri a tutte le donne!
http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo443089.shtml
tranquilla Valentina, in Italia, come puoi constatare da questo articolo, siamo… AVANTI!!!
Bell’articolo. Hai ragione circa il fatto che probabilmente è la risonanza data dai media la differenza.
Per altro in Italia, si tende a dar risalto ai fatti per nazionalità o si cambiano le connotazioni a seconda della convenienza (es. muore giovane di 25 anni in incidente/uomo rumeno di 25 anni stupra …)
Nel giorno dell’8 marzo poi avrei voluto si desse maggior risalto a un altra violenza molto meno espressa: la differenza di trattamento economico/lavorativo, a parità di responsabilità le donne vengono pagate il 30% in meno dell’uomo. Capisco i “rischi” legati all’esperienza della gravidanza, ma credo siano tutte scuse di facciata, di una società nettamente patriarcale, ancora e a lungo.
Brava Valentina,
molto bello l’articolo e eccelente la scelta dell’immagine. Una volta ammessa e “digerita” la feconda e ricca diversitá e paritá tra donna e uomo, intesa come ricchezza da scambiare stando sullo stesso gradino forse le cose andranno meglio. Un cammino lungo, difficile e da comiciare fin dall’infanzia di ogni essere.
Auguri a tutte le donne, con o senza mimose, con o senza lavoro, con o senza figli ma sempre con tanto da dare!
Excelente artículo Valentina. No se si en Italia mueren menos mujeres que en España, pero tienes razón al decir que aquí ultimamente se habla mucho de los malos tratos, yo creo que hace 10 años había malos tratos a mujeres como ahora pero no salía en los medios de comunicación, también puedes ser que ahora hay mas emigrantes, como tu dices. Yo espero que esta lacra acabe algún día pero no se si es bueno que aparezcan tantos casos en los medios de comunicación, a veces pienso que cuanto más se habla de los malos tratos más casos hay.
In realtá é difficile fare statistiche su fenomeni che rimangono entro le mura di casa. La violenza domestica in Spagna ha maggiore visibilitá perché spesso la violenza culmina nell’omicidio, che per forza di cose diventa un fatto pubblico. In Italia credo che gli episodi di violenza sono di minore entitá (singolarmente presi) e quindi rimangono occulti. Cioé é piú facile sopportare in silenzio uno schiaffo alla settimana per 30 anni piuttosto che un pestaggio a sangue ogni 3 giorni.
Hai ragione Gloria. Ad esempio gli psicologi consigliano di non pubblicare notizie di suicidi, perché generalmente danno forza o coraggio a chi ci sta pensando ma ancora non ha fatto il passo. Anche per la violenza domestica. Purtroppo peró non esiste altro modo per fare capire alle donne il pericolo che corrono se non denunciano.
Sono assolutamente d’accordo nel considerare differenza di trattamento economico/lavorativo come una forma di violenza. Tuttavia credo che questo problema non si risolverá mai se si pretendere far assumere all’imprenditore un costo che é incompatibile con il fine dell’impresa, cioé il profitto. Se il maggior costo rappresentato dalla donna per la sua funzione familiare fosse a carico della fiscalitá generale, se il mercato del lavoro fosse sufficientemente flessibile in modo da poter conciliare le necessitá delle lavoratrici madri con le necessitá dell’impresa, allora la situazione sarebbe migliore. Peró anche le donne meritano la loro parte di critica. Infatti é dimostrato che a maggior paritá di responsabilitá e carico di lavoro domestico tra uomo e donna, minore é la disparitá economica e lavorativa. Questo perché essendo il “peso” di un figlio egualmente distribuito tra madre e padre, il “marrone” per il datore di lavoro é esattamente lo stesso.
Premetto che secondo me se anche ci fosse un solo atto di violenza su di una donna sarebbe già un problema degno di discussione. Detto ciò, non avete l’impressione che la discussione sulla violenza di genere sia “artificialmente” al centro dell’attenzione. L’anno scorso, nei cambi tra Italia e Spagna notavo che i telegiornali italiani aprivano sempre con le morti bianche mentre in Spagna con la violenza di genere. Sarà possibile che in Spagna non si muoia sul lavoro e in Italia gli uomini non scarichino frustrazione sulle loro compagne? Io ho come l’impressione che ci siano delle direttrici che arrivano dall’alto e che decidano di cosa dobbiamo preoccuparci. Ho pensato la stessa cosa quando all’improvviso gli zingari, che non hanno cambiato il loro comportamento negli ultimi 50 anni, sono diventati il nemico pubblico numero uno. Chi decide di cosa dobbiamo aver paura?
questo è un dato del 2004…
sessa razza stessa fazza…si dice
http://www.vittimedellaviolenza.it/forum/viewtopic.php?t=88&sid=86ee565af7817d9927c345af25f08e69
completamente d’accordo con Visix i Tg scelgono in nemico pubblico
Anch’io d’accordissimo, in + proprio di recente il Quirinale ha esposto i dati riguardanti le violenze sessuali contro le donne, mostrando che nella maggior parte dei casi (credo fosse 7 volte su 10) sono compiute da italiani, mentre la percentuale degli stupri compiuti da immigrati(soprattutto rumeni e tunisini) è minima, eppure i tg dicono solo “rumeno stupra italiana”… Ho anche prestato attenzione ad alcune notizie: allo stesso identico stupro compiuto da un italiano ai danni di un’immigrata non viene neanche dedicato un servizio, ma soltanto menzionato…
E poi ci stupiamo se l’inviato delle Iene che va in giro x Roma travestito da rumeno allo scopo di sondare il terreno rischia di essere accoltellato…
animo a la ministra Aido!
Federica se non ho capito male hai detto che il 30% degli stupri in Italia e’ fatto da stranieri e ritieni questa percentuale minima.
Ti rendi conto che in Italia ci sono 60 milioni di Italiani e circa 3 milioni di stranieri? Ora rifai il tuo ragionamento…. Il mio e’ semplice il 5% della gente sul territorio riesce a compiere il 30 % degli stupri. Ti rendi conto che e’ una percentuale mostruosa? Questo e’ uno schifo!! Vogliamo aggiungere che nella maggiorparte dei casi restano impuniti? Io mi auguro davvero che tu abbia fatto male i calcoli, altrimenti non riesco proprio a concepire come una donna possa dire certe cose.